La presenza dell’Università nella ex Caserma Garibaldi fu prevista e decisa molto tempo fa.
Erano gli anni Novanta e, alla guida della città di Varese, c’era l’allora sindaco Raimondo Fassa. Quando si cominciò a parlare del futuro del comparto di Piazza Repubblica e si gettarono le basi di quella che anni dopo sarebbe diventata l’acquisizione, da parte di Palazzo Estense, della vecchia area militare e, più avanti, della sua riconversione a polo culturale, il Piano Regolatore riportò nero su bianco i suddetti propositi.
Del resto, non si spiegherebbe altrimenti la partecipazione dell’ateneo al protocollo su cui si basa l’attuale intervento, condiviso con Comune, Regione, Provincia e Camera di Commercio.
L’auspicata apertura, all’interno dell’a ex caserma, di spazi a disposizione degli studenti, quindi, non è inedita, ma affonda le radici nel passato.
Resta da capire perché, negli anni recenti prima che Maria Cristina Pierro si insediasse, l’ateneo non abbia affermato queste esigenze con la stessa determinazione espressa oggi dalla Rettrice.
Detto questo, non è mai troppo tardi: Piazza Repubblica può e deve vivere una rigenerazione. E collocare proprio lì il cuore battente della città universitaria sarebbe un ottimo (nuovo) inizio. Nonché un efficace antidoto alle cattive frequentazioni.
Qui l'editoriale di Matteo Inzaghi sul futuro di Piazza Repubblica






