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Newton, la mossa degli studenti: “Paghiamo i danni”

Il rappresentante d’istituto (sospeso), Mehdi Rabbal, propone al preside di revocare i provvedimenti cautelari, impegnandosi a individuare i vandali e a caricare sugli allievi la riparazione di ciò che è stato rovinato

Prove tecniche di distensione all’Isis Newton di Varese. A pochi giorni dalla bufera che ha portato a 77 provvedimenti di sospensione, decisi dal preside dopo la sommossa innescata dall’ennesimo guasto al riscaldamento, il rappresentante d’istituto Mehdi Rabbal mette nero su bianco una proposta di pace articolata in due punti: 

Primo, il pagamento, a carico degli studenti, dei danni provocati durante lo sciopero.

Secondo, la promessa di individuare e punire in modo mirato i veri responsabili degli atti vandalici.

Terzo, la richiesta al dirigente scolastico Daniele Marzagalli di revocare i provvedimenti cautelari.

Venerdì l’assemblea studentesca: intanto, la Provincia conferma i 21 milioni di euro per gli interventi strutturali in 31 scuole del varesotto, Newton compreso.

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