I tondi in chiave delle volte della navata centrale sono dedicati
alle immagini di assunzione della Madonna e dell’ascesa di Cristo, dipinte con coraggioso scorcio prospettico. L’Ascensione è di Giovanni Mauro della Rovere (1637).
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Categoria: Ammiriamo la bellezza del Santuario
Ci soffermiamo oggi sull’organo costruito nel 1531 da Gian Giacomo Antegnati, organaro appartenente ad una Casa che da sola rappresentò l’Italia ed affermò lo strumento. La voce attuale, possente ed unica, dell’organo del Santuario della Madonna del Mo
Oggi osserviamo l’antico coro del Santuario, dietro l’altar maggiore.
Nella navata di sinistra è stata ricavata una nicchia per il battistero secentesco.
Fu Ludovico Pogliaghi a realizzare l’altorilievo del Battesimo di Cristo con
stucchi, ad imitazione della maiolica dei Della Robbia.
Nella navata di destra, ci soffermiamo ad ammirare il gruppo ligneo dell’adorazione dei Magi, opera di anonimo degli ultimi anni del Cinquecento.
La navata di sinistra presenta un altare detto “della Presentazione di Gesù al Tempio” le cui statue di legno sono opera di Andrea Prestinari.
Il Presepio, a lato dell’altare nella navata di sinistra è opera firmata e datata 1633 dei due fratelli Lampugnani, Giovan Francesco e Giovan Battista, la cui attività si era espressa nella XII Cappella e nella chiesa dell’Immacolata Concezione.
Concludiamo la visita alla Cappella Martignoni soffermandoci sui segni della Passione di Cristo: la veste e il velo della Veronica.
La portina del tabernacolo della cappella Martignoni fu dipinta dal Legnanino e rappresenta la scena della Cena di Emmaus.
Nella cappella Martignoni, ammiriamo la pala d’altare del Legnanino, raffigurante “Cristo benedetto dalla vergine prima del Calvario”.
La cappella Martignoni, collocata nella navata di destra, fu fatta costruire dall’abate Gerolamo
negli anni ottanta del XVII sec. Gli interventi pittorici sono
ad oggi globalmente attribuiti a Stefano Maria Legnani, detto il
Legnanino.
Nella navata di destra, ci soffermiamo sulle figure degli Evangelisti.
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