“Forse questo non l’ho mai detto, ma da ragazzo, già alle medie, scriveva Viva Dio su tutti i libri”: Mariella Meschi, sorella minore di don Isidoro, ci apre le porte di casa sua. E del suo cuore. Sfogliando assieme gli album dei ricordi e raccontandoci ricordi inediti sulla figura di don Lolo, a 33 anni di distanza da quel drammatico San Valentino del 1991, quando fu ucciso da un ragazzo disagiato di cui si prendeva cura alla Comunità Marco Riva. “Il suo messaggio è ancora attuale perché lui conosceva l’essere umano”, ci spiega, ricordando quel tragico 14 febbraio in cui pranzarono assieme a casa di lei, prima che il sacerdote andasse incontro al suo tragico destino, che la parente considera “una logica conseguenza della sua esistenza: lui aspirava soltanto alla sanità”. Da tempo, peraltro, in tanti a Busto Arsizio desiderano che venga fatto santo. Ma il cammino appare ancora lungo.
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Busto: “Viva Dio”, il ricordo inedito di don Lolo
La sorella di don Lolo, assassinato a San Valentino di 33 anni fa, svela: “Scriveva Viva Dio su tutti i libri”
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Redazione Rete55
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