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Il ruolo di Caianiello in una Varese “anestetizzata”

L’editoriale di Matteo Inzaghi si sofferma sulla responsabilità politiche di chi, per molti anni, ha dato per scontata un’anomalia

“Nella Varese raccontata dai magistrati, non si muove foglia che Nino non voglia. Caianiello, secondo gli inquirenti, era coordinatore di fatto di Forza Italia, amministratore di fatto di Accam, Alfa e Prealpi Servizi, capo (di fatto) del centrodestra. Spettava a lui decidere le nomine e le candidature, le promozioni sul campo così come le esclusioni. E quando c’era da trattare al tavolo sedeva sempre il cosiddetto Mullah. Varese si era insomma abituata a un sistema di potere che prescindeva dalle cariche ufficiali.

Si apre così l’editoriale di Matteo Inzaghi, dedicato ai lunghi anni di dominio caianielliano e alla scelta politica (di maggioranza e di una parte dell’opposizione) tesa a considerare normale una macroscopica anomalia.

L’editoriale di Matteo Inzaghi si sofferma sulla responsabilità politiche di chi, per molti anni, ha dato per scontata un’anomalia
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