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La Lega lancia Bison. Ma la strada è ancora lunga lo

Avvocato, già sindaco di Gornate, è stata indicata dalla sezione varesina quale candidata di Varese. Ma le scelte di Palazzo Estense devono fare i conti con gli equilibri provinciali legati a Busto e Gallarate

La Lega di Varese scommette su Barbara Bison.

Venerdì sera la sezione di Piazza del Podestà ha indicato l’avvocato, esponente del Carroccio ed ex sindaco di Gornate Olona, quale candidata alla poltrona più alta di Palazzo Estense.

Certo, la strada è ancora lunga, perché le caselle da riempire, i passi da compiere, gli accordi da prendere, sono parecchi. Ma l’iniziativa leghista, indubbiamente, fa notizia. Per diversi motivi: primo, perché la Sezione sceglie di affidarsi esplicitamente a un proprio militante, anziché sostenere una candidatura civica, come fece nel 2016 con Paolo Orrigoni.

Secondo, perché punta su una donna, una professionista, storicamente legata a pesi massimi della Lega varesina come Fontana, Giorgetti e Mascetti, ma anche una amministratrice locale, già avvezza alla macchina comunale, visti i 10 anni alla guida di Gornate.

Dopodiché, come accennato, nulla è ancora detto.
La Lega è un partito importante, ma per vincere serve il sostegno degli alleati, che nei prossimi giorni potranno pronunciarsi in proposito, dare il proprio nulla osta o mostrare pollice verso.

E le prime parole raccolte in queste ore, con un autorevole esponente del centrodestra varesino che a denti stretti commenta: “Con tutto il rispetto, non conosco l’avvocato Bison. E per vincere, a Varese, servono personaggi noti e popolari”, dà l’idea di un dibattito che parte in salita.

E poi c’è il resto della scacchiera provinciale. Le elezioni del capoluogo non rappresentano un mondo a parte, bensì un fondamentale tassello di un mosaico provinciale, che comprende altre importanti città prossime alle elezioni. Toccare una di queste piazze, significa condizionare gli equilibri delle altre.

Si voterà a Busto Arsizio, dove il sindaco Emanuele Antonelli sembra intenzionato a restare in sella grazie al sostegno di Fratelli d’Italia, partito dalle comprensibili ambizioni, visti i sondaggi che lo indicano in costante ascesa.

In città, però, la Lega scalpita, conscia di poter contare non su una ma ben due esponenti di peso, nonché papabili candidate, come Manuela Maffioli e Paola Reguzzoni, entrambe conosciute, dinamiche e competitive. 

Ma si vota anche a Gallarate, dove il sindaco leghista Andrea Cassani, nella sua recente intervista a Rete55, dava per scontata la propria ricandidatura (per rivedere l’intervista, clicca qui).

E siccome risulta assai improbabile, per non dire impossibile, che la Lega possa imporre al centrodestra tre suoi candidati nelle tre principali città, è chiaro che a qualche casella bisognerà rinunciare. Quale? E’ presto per dirlo. Anche perché, a rispondere, dovrà essere il nuovo segretario provinciale del partito, che in Autunno riceverà le chiavi della Lega dall’uscente Matteo Bianchi. E che potrebbe avere idee, approcci e preferenze diverse, rispetto all’attuale onorevole.

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