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Vincenzo, morto per la terza volta! Vergogna!

Prosegue l’incubo del signor Calabrese, che si è visto nuovamente negare il versamento della pensione perché considerato deceduto all’inizio dell’anno. Sia l’INPS che le Poste riconoscono (a parole) il clamoroso errore, ma qualcosa nel meccanismo continua a incepparsi: “Cosa vogliono che faccia? Devo buttarmi nel lago?”

E’ successo di nuovo: per la terza volta nel giro di pochi mesi il signor Vincenzo Calabrese si è visto negare il versamento della pensione, perché qualcuno continua a crederlo morto.

Una vicenda che ha dell’incredibile, del macabro e, soprattutto, del vergognoso. Perché se è vero che “errare è umano” è altrettanto vero che perseverare è diabolico.

Rete55 se ne è occupata qualche settimana fa, auspicando che il problema fosse stato finalmente risolto (per rivedere il servizio, clicca qui). Invece, purtroppo, così non è.

In questo caso, poi, il pessimo cortocircuito ha segnato addirittura una cinica tripletta, visto che per la terza volta il signor Vincenzo si è visto dare per defunto.

Raggiunto telefonicamente, il varesino di 91 anni, residente a San Fermo, si sfoga: “Mi costringono a fare la spola da un ufficio postale all’altro. Ho con me un foglio dell’INPS che riconosce il mio diritto a percepire la pensione ogni mese per un semplice motivo: sono ancora vivo! Ma se continuano a negarmi questo semplice diritto, mi rendono impossibile pagare affitti e bollette. Io non voglio chiedere l’elemosina, ho lavorato per tanti e anni e la mia pensione mi è sufficiente”.

Insomma, chiosa Matteo Inzaghi nel suo Editoriale: una vicenda scandalosa, che grida vendetta e che merita di trovare una soluzione definitiva e, possibilmente, un responsabile, che paghi il prezzo del danno e delle angosce provocate a una persona anziana.

Prosegue l’incubo del signor Calabrese, che si è visto nuovamente negare il versamento della pensione perché considerato deceduto all’inizio dell’anno. Sia l’INPS che le Poste riconoscono (a parole) il clamoroso errore, ma qualcosa nel meccanismo continua a incepparsi: “Cosa vogliono che faccia? Devo buttarmi nel lago?”
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