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A tutta chirurgia, 3.600 interventi in 7 mesi

L’emergenza Covid allenta la presa e l’ASST Sette Laghi spinge sull’acceleratore per recuperare l’attività forzatamente sospesa. Obiettivo, raggiungere il 70% di quanto normalmente erogato

Non solo Coronavirus. Finalmente, anche in Asst Sette Laghi, è possibile concentrarsi (anche) su altro.

Non che a Varese le attività estranee al Covid siano mai state congelate, (il Circolo ha risposto a tutte le Urgenze, confermando il proprio ruolo regionale di Trauma Center e di hub per la Cardiologia Interventistica e per la neurologia e stroke), ma per quasi 3 mesi l’emergenza ha costretto a sospendere parte dell’attività, nell’interesse delle tante persone colpite, ma anche a difesa dei pazienti non Covid, che era bene restassero lontani dai luoghi di facile contagio.

E così, come anticipato, alcuni giorni fa dal DG Gianni Bonelli a Rete55 (per rivedere l’intervista, clicca qui), l’attività chirurgica si appresta a imboccare la strada del recupero, puntando a un numero considerevole di interventi: 3.600 da qui alla fine dell’anno. Una media di 500 operazioni al mese, che mirano a garantire almeno il 70% delle prestazioni normalmente erogate. Per raggiungerlo, ci saranno fasi in cui l’attività chirurgica raggiungerà punte di oltre l’80% rispetto a quella a regime.

Massima priorità alla chirurgia oncologica di ogni specialità e a quella finalizzata al trattamento di patologie tempo-dipendenti: per questi ambiti, l’attività garantita sarà del 100%.

Per la precisione, si tratta degli interventi eseguiti dalla Breast Unit e di quelli eseguiti dalla Chirurgia generale ad indirizzo toracico, dalla Chirurgia generale ad indirizzo endocrino-metabolico, dalla Chirurgia generale ad indirizzo oncologico, dalla Neurochirurgia, dall’Otorinolaringoiatria e dall’Urologia.

Complessivamente, solo questi ambiti comporteranno l’esecuzione, tra Giugno e Dicembre, di oltre 1300 interventi. A questi si aggiungeranno altri 2.300 interventi di tutte le altre discipline chirurgiche.

 

Da sottolineare che l’attività Covid non è affatto sospesa. In parallelo alla suddetta ripresa dell’attività chirurgica, L’Ospedale di Circolo continuerà ad essere un hub di rilievo extraterritoriale anche nella lotta al coronavirus. Come da indicazione regionale, la struttura manterrà circa 100 posti riservati ai malati Covid.

Nei giorni scorsi l’Azienda di Varese e, in particolare, l’Ospedale di Circolo, si è imposta all’attenzione del pubblico di tutta Italia, grazie ad alcuni servizi giornalistici di respiro nazionale che ne hanno posto in risalto l’efficacia e la tempestività di reazione al dramma del coronavirus: una rapida e incisiva riorganizzazione interna che il Direttore Sanitario Lorenzo Maffioli aveva riassunto, nei giorni più caldi, ai microfoni di Rete55 (per rivedere l’intervista, clicca qui).
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