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Raffaella e i diritti negati

Una giovane donna disabile viene portata in ospedale, dove nessuno riesce a prestarle assistenza. E’ accaduto a Somma Lombardo. A raccontare questa incredibile storia, è la mamma della ragazza, Annamaria

Più di 24 ore senza cibo e senza poter assumere le proprie medicine, indispensabili per evitare crisi epilettiche e altre complicazioni. È accaduto a Raffaella, sommese, classe 1976 tetraplegica da 17 anni.

La sera del 24 settembre, un venerdì, la Peg di Raffaella (sonda indispensabile, poiché consente di nutrire e idratare il corpo artificialmente) si rimuove accidentalmente.
Raffaella quella sera è a casa con la sorella e la zia che chiamano subito l‘ambulanza.
Raffaella viene portata all’ospedale di Busto Arsizio, dove però nessuno sembra riuscire a sostituire la sonda.

 

“Mia figlia – secondo il medico – avrebbe dovuto rimanere senza cibo e senza medicine fino a lunedì. Una cosa intollerabile. È un suo diritto essere nutrita”- dice Annamaria, la mamma di Raffaella. “Ho scritto una lettera all‘ospedale, ma nessuno mi ha risposto”, conclude la signora.

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