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Un anno di Covid, Grossi fa il punto. E mette i puntini

Ospite dell’IS Falcone di Gallarate, il medico e infettivologo ha riassunto questi 12 mesi di emergenza, soffermandosi sull’evoluzione delle cure, l’aggiornamento terapeutico e, infine, l’avvento dei vaccini: “L’errore più grave? Le manie di protagonismo di alcuni colleghi”

Il 18 Marzo 2020 un corteo di camion militari trasporta fuori dalla città di Bergamo decine di bare. Persone uccise da un virus chiamato Covid.

Un anno dopo quel terribile giorno, mentre il Mondo ancora combatte contro il terribile nemico (che ha finora mietuto più 2,5 milioni di vittime, 100 mila delle quali solo in Italia), uno dei professionisti più autorevoli che Varese possa vantare, in campo dalla primissima ora, racconta questi 12 mesi con il rigore, la competenza e la sobrietà che gli sono propri.

E’ Paolo Grossi, numero uno della Infettivologia dell’Ospedale di Circolo e uno degli esperti della task force nazionale che affronta il problema dal punto di vista tecnico, clinico e scientifico.

Il professore è intervenuto nel webinair organizzato dall’IS Falcone di Gallarate e seguito da Rete55, che in questo servizio riassume e trasmette alcuni dei più significativi passaggi.

 

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